mercoledì 27 febbraio 2008

UNA BANCA AMICA

Carissimi lettori, quello che oggi scrivo è intimamente collegato a quanto sta accadendo in Italia alle piccole e medie aziende per colpa dei prodotti derivati.
Quello che è il dramma intrinseco alla sottoscrizione del Derivato è ormai cosa risaputa, quello che si conosce meno è quali e quanti sono i problemi che un'azienda firmataria si trova a sopportare nel momento in cui si rende conto della possibile truffa o raggiro subito.
La parte più semplice è quella dell'azione legale: avendo raccolto tutte le carte, si procede a contattare uno studio legale (consiglio personale: trovate quanto vi serve nel sito www.disastroderivati.it) e ad esporre la propria esperienza. Se il legale è di qualità vi darà subito delle delucidazioni su come si può procedere, e quali possono essere le conseguenze positive e negative.
La parte più ostica è la seguente: perchè si possa intentare una causa contro l'Istituto di credito le aziende hanno bisogno di due cose determinanti che, purtroppo, gli studi legali non possono dare.
  1. VALUTAZIONE DI QUANTO DENARO LA BANCA VI HA SOTTRATTO INGIUSTAMENTE FACENDOVI FIRMARE IL DERIVATO
  2. AVERE UNA BANCA CHE, AL DI LA' DELLA VS. SITUAZIONE IN CENTRALE RISCHI, (COMPROMESSA DAL DERIVATO) VI DIA CREDIBILITA' E VI PERMETTA LA STESSA OPERATIVITA' CHE AVEVATE CON LA BANCA IN CAUSA

Il punto (2) è determinante, solo con la complicità di una "BANCA AMICA" l'imprenditore può, con serenità, continuare a gestire la propria azienda, promuovendo causa verso chi gli ha estorto denaro.

Per chiarificare ulteriormente: se lavoro con una banca o più banche e una o più di queste mi hanno fatto sottoscrivere il derivato, nel momento in cui intento causa contro l'Istituto di credito, lo stesso, come si dice in gergo, "chiude i rubinetti", mi revoca gli affidamenti e per come sono iscritto in CR, non avrò più possibilità di lavorare con le banche.

Se ci fosse la famosa "BANCA AMICA" il più grosso dei problemi che oggi attanaglia migliaia di vittime, sarebbe superato! Fantascienza?

NO! LA NOTIZIA E' QUESTA UN POOL DI BANCHIERI, PROFESSIONISTI DEL MONDO FINANZIARIO E AVVOCATI STA LAVORANDO IN QUESTI GIORNI ALLA REALIZZAZIONE DELLA "BANCA AMICA". Una banca che non solo dia affidabilità alle aziende che antecedentemente al derivato erano solide e sane, ma che abbia un ulteriore occhio di riguardo per le stesse vittime e offra condizioni uguali se non più vantaggiose rispetto a quelle fino a quel momento offerte alle aziende in questione.

.....qualcosa si muove.....finalmente..........

venerdì 8 febbraio 2008

DEVONO AMMETTERLO

Carissimi lettori,
è quasi passato un anno dal giorno in cui sono entratto in tribunale "sezione fallimenti" per depositare i libri e accettare la sconfitta. Un anno in cui ho visto l'indifferenza di molti; non mi riferisco alle persone comuni, da queste ho ricevuto esclusivamente conforto e comprensione, mi riferisco alla politica, alle istituzioni, ai media.
Le nostre micro aziende che facevano crescere in parte l'Italia sono state annientate dal ricatto. La maggior parte delle persone, che ho avuto il piacere di conoscere, hanno subito estorsioni bancarie... ricatti.
Chiedo a tutti di non aver paura, di unirsi da subito a questa battaglia per la giustizia, di denunciare anche se le loro attività sono ancora in essere. E' giunto il momento di tirare fuori tutta quella sofferenza, quell'umiliazione che si prova quando un Istituto di Credito risponde con sufficienza "il problema non è nostro" oppure "guardi che qui salta tutto" o ancora "veda di trovare una soluzione!".
E' arrivato il momento in cui si ammettano i tanti torti causati e si paghi per questo.